Un bene comune digitale è una risorsa online discreta che viene sviluppata e gestita in modo collaborativo da una comunità.
Esempi di beni comuni digitali includono wiki, come Wikipedia, organizzazioni di licenze aperte, come Creative Commons, archivi di software open source, come SourceForge e comunità di software open source, come Apache Software Foundation (ASF) e Free Software Foundation (FSF).
Mayo Fuster Morell, ricercatrice in movimenti sociali e comunità online, propone la seguente definizione di beni comuni digitali:
... informazioni e risorse di conoscenza che sono collettivamente create e possedute o condivise tra o tra una comunità e che tendono ad essere non escludibili, cioè essere (generalmente liberamente) disponibili a terzi. Pertanto, sono orientati a favorire l'uso e il riutilizzo, piuttosto che lo scambio come merce. Inoltre, la comunità di persone che li costruisce può intervenire nel governo dei loro processi di interazione e delle loro risorse condivise.
Sebbene un bene comune digitale sia tipicamente una risorsa aperta, con standard che sembrano permissivi rispetto alle imprese proprietarie e commerciali, è comunque soggetto a regolamentazione. La supervisione e la gestione di un bene comune digitale è essenziale per la sostenibilità e per l'adesione ai valori e all'interesse collettivo della comunità.
Vedi anche: tragedia dei beni comuni