Un piano dati è un accordo tra un operatore di telefonia mobile e un cliente che specifica a quale quantità di dati mobili vorrebbe accedere, solitamente su base mensile e con una tariffa prefissata.
Dall'avvento degli smartphone, la maggior parte dei fornitori di servizi mobili offre piani dati a tariffe variabili in base alla quantità di trasferimento dati consentita prima che venga imposto un limite di dati. Alcuni piani dati includono chiamate, SMS e connessione dati, mentre altri sono suddivisi in addebiti separati, uno per le chiamate, un altro per gli SMS e infine uno per la connessione dati. Alcuni utenti scelgono di non utilizzare un piano dati mobile, accontentandosi del Wi-Fi per l'accesso a Internet. Tuttavia, un piano dati consente l'accesso in aree al di fuori della portata delle reti Wi-Fi disponibili.
I piani dati sono spesso considerati più costosi di quanto dovrebbero essere, in Italia le reti Wi-Fi hanno spesso un piano dati illimitato, a dispetto dei dati mobili. A meno che non siano in atto meccanismi di protezione, come la limitazione della connessione degli utenti quando hanno raggiunto i limiti del loro piano dati o la disattivazione automatica dei dati quando viene raggiunto tale limite, le persone possono spesso andare oltre senza rendersene conto. Una singola ora di streaming di contenuti Netflix, ad esempio, utilizza fino a 3 gigabyte di dati. Storie dell'orrore di clienti scioccati per aver ricevuto fatture salate per la loro connessione dati non sono rare.
Le impostazioni predefinite possono ingannare inconsapevoli alle prese con il loro primo smartphone. L'impostazione predefinita di un telefono potrebbe essere, ad esempio, il passaggio automatico ai dati mobili quando il dispositivo esce dalla portata del Wi-Fi o l'utilizzo dei dati mobili insieme al Wi-Fi per favorire una maggiore larghezza di banda. L'impossibilità di un utente di passare al piano Wi-Fi quando è disponibile può anche comportare bollette inaspettatamente elevate.